venerdì 30 ottobre 2020

STEP #7: Il mito

Immaginiamo di fare insieme un viaggio, partendo dai miti del passato fino ai giorni nostri. Pensando a misure e tecniche per misurare possiamo rifarci al mito di Didone e alla nascita di Cartagine

La leggenda racconta che la principessa fenicia Didone approdò sulle costa dell'Africa settentrionale dopo essere fuggita con i suoi più fedeli sudditi dalla città di Tiro, avendo scoperto l'assassinio del marito Sicheo ad opera di suo fratello, il re Pigmalione. La principessa chiese al re Iarba di poter acquistare la terra per costruire una nuova città, Cartagine. Il re le face consegnare una pelle di toro, dicendole che avrebbe potuto avere tanto terreno quanto potesse essere contenuto nelle dimensioni di una pelle. Didone allora ordinò di tagliare la pelle in listerelle sottili da legare insieme per formare una corda lunghissima con cui fece delimitare l'altura dove sorse Cartagine, il cui soprannome antico era 'Birsa' che in greco significa pelle di bue e in fenicio 'rocca'.

Illustrazione di Cartagine

Misure e l'antico mestiere degli agrimensori hanno ispirato anche lo scrittore Franz Kafka. Nel libro 'Il Castello' troviamo un riferimento alla groma:

"Di agrimensori non abbiamo che farcene. Non abbiamo il minimo lavoro da affidarle. I confini dei nostri poderi sono tracciati, tutto è registrato regolarmente. Di rado avvengono trapassi di proprietà , e le pìccole controversie riguardo ai limiti le liquidiamo noi. A che servirebbe dunque un agrimensore?".

Copertina del libro "Il Castello" di Kafka

giovedì 22 ottobre 2020

STEP #6: La Groma come simbolo

La Groma era molto utilizzata in agricoltura e in campo urbanistico a Metapontum dove viene associata al culto di Demetra o “Madre Terra”.Viene considerata uno strumento sacro con forte simbologia. Compare per la prima volta sulle monete intorno alla fine del V sec. a.C. , quando ormai la polis aveva una popolazione stabile e una coltivazione sistematica delle campagne.

Lucania, Metapontum, ca. 300-250 a.C (1)

Nel III secolo, con la maggiore produzione delle monete bronzee, questo strumento viene maggiormente rappresentato all’interno delle emissioni metapontine. Alla fine del III sec. a.C., con l’occupazione punica, vennero coniati quarti di shekel che al rovescio raffiguravano una groma sulla foglia della spiga d’orzo.

Lucania, Metapontum, Occupazione punica, ca. 215-207 a.C., 1/4 shekel AR (2)


Fonti:
LA_GROMA_strumento_topografico_e_simbolo.pdf di Marco Miglioli e Alberto Campana 

STEP #5: Il principio fisico

Il principio fisico a cui si può far riferimento è il primo postulato di Euclide:

'Tra due punti qualsiasi è possibile tracciare una e una sola retta.'

La groma veniva posizionata col ferramento infisso al suolo in posizione esattamente verticale, servendosi dei fili a piombo, con i quali se ne controllava il parallelismo. Mediante un quinto filo a piombo si faceva in modo che il centro della stelletta fosse corrispondente al punto di stazione. Il puntale poteva essere conficcato nel terreno oppure ad lapidem, in un cippo lapideo con un foro a misura che gli agrimensori portavano con sé. A questo punto la groma era pronta per l'uso. Poiché i fili a piombo cadenti dalla cornicula costituiscono due coppie di traguardi, l'uso della groma consisteva nel mirare i vari punti del terreno proprio attraverso questi traguardi così da scorgere altri traguardi fisici a distanza, individuando così allineamenti e direzioni ortogonali per il tracciamento preciso di confini e appezzamenti di terreno.

Individuazione di un allineamento tramite groma

Individuazione di due direttrici ortogonali tramite groma


Oltre al tracciamento di allineamenti e ortogonalità, vi era un terzo utilizzo molto importante, ossia la determinazione della distanza di un punto inaccessibile. Questo terzo utilizzo è basato sul concetto della parallasse.

Individuazione della distanza prospettica di un punto inaccessibile tramite groma

Ricostruzione della distanza di un punto inaccessibile tramite groma

Per prima cosa si posizionava la groma nel punto di stazione “A”, mirando il punto inaccessibile “B” con la prima coppia di traguardi. Dopodiché si individuava un allineamento ortogonale alla linea “A-B” tramite la seconda coppia di traguardi, determinando il punto “C” che si trovava a una distanza nota da“A”. Si posizionava poi la groma nel punto “C” ripetendo la precedente operazione e creando un allinea-mento ortogonale “C-D” rispetto ad “A-C”. La linea “A-C” veniva poi divisa esattamente a metà, posi-zionando la groma nel punto mediano “E”. Prolungando l’allineamento “B-E” fino all’incontro dell’allineamento “C-D”, si otteneva il punto“F”, la cui distanza da “C”, corrispondeva esattamente alla distanza cercata “A-B”.


Fonte:
http://www.quintilius.net/wp-content/uploads/2016/05/La-groma_download.pdf
LA_GROMA_strumento_topografico_e_simbolo.pdf di Marco Miglioli e Alberto Campana

mercoledì 21 ottobre 2020

STEP #4: La Scienza

La groma veniva utilizzata dai romani per la misurazione e suddivisione delle superfici topografiche. In particolar modo veniva usata per tracciare allineamenti ed angoli retti o di frazioni di angolo retto e per calcolare distanze per:
- le misurazioni e le distribuzioni agrarie (centurie)
- l’impianto cardo-decumanico delle città e degli accampamenti.
Oltre alla suddivisione e misurazione delle superfici la groma aveva una terza funzione, permetteva, sfruttando i concetti della parallasse, di misurare la distanza di un punto inaccessibile, il principio di funzionamento usato oggi dal telemetro.

Si può ricondurre quindi alla scienza dell'urbanistica che viene considerata come disciplina autonoma a partire dalla metà del 19° sec., secondo l'enciclopedia Treccani che ne fornisce la seguente definizione :

"L’insieme delle misure tecniche, amministrative, economiche finalizzate al controllo e all’organizzazione dell’habitat urbano. Tre sono gli ambiti prevalenti di ricerca teorica e di applicazione pratica dell’u.: le analisi dei fenomeni urbani; la progettazione dello spazio fisico della città; la partecipazione ai processi politici e amministrativi inerenti le trasformazioni urbane." 


Fonti:

STEP #3: Glossario

La groma era costituita da:

- cornicula: quattro punte disposte ad angolo retto a formare la croce terminale o stelletta detta groma

- ferramentum: bastone di sostegno che veniva piantato al suolo e che si raccordava alla groma mediante il rostro che misurava un piede (pes, pari a 29,64 cm), l’unità di lunghezza base per i Romani.

- nerviae: quattro fili che pendevano dalle punte, tesi da altrettanti contrappesi accoppiati a foggia di cono o pera

- pondera: contrappesi accoppiati a foggia di cono o pera

- rostro: girando, permetteva i traguardi delle coppie di fili a piombo.


Altri attrezzi utili alle misurazioni agrarie erano:

- paline (metae, signa, cannae) utilizzate dai metatores, piantate in terra a distanze opportune, servivano per fissare gli allineamenti (dictare rigores)

- canne metriche decempedali (decempedae, perticae) due canne distese sul suolo, servivano a misurare (metare) le distanze tra gli allineamenti presi in precedenza.

Fonti:

STEP #2: L'immagine


Ricostruzione di una groma per la mostra “Homo Faber” presso Antiquarium di Boscoreale


La scultura dell’agrimensore proveniente dal museo della Civiltà romana di Roma esposta a Reggio Emilia





Fonti:

martedì 20 ottobre 2020

Primi ritrovamenti

Il primo ritrovamento archeologico risale al 1852. La groma appare scolpita in bassorilievo su un marmo funebre appartenuto al sepolcro di un mensor, L. Aebutius Faustus, ritrovato a Ivrea.

Rilievo di Popidius Nicostratus, con raffigurazione di attrezzi agrimensori (presso Antiquarium di Boscoreale)


Lapide marmorea I sec. d.C., rinvenuta presso Ivrea (Museo civico Eporediese)

Nel 1912 durante gli scavi di Pompei fu rinvenuta una groma ben conservata nella “bottega di Verus”, un agrimensore, in via dell’Abbondanza.

A fine 2019 Massimo Osanna, Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei, Luisa Ferro e Giulio Magli della Scuola di Architettura del Politecnico di Milano hanno proposto una nuova interpretazione degli enigmatici mosaici recentemente rivenuti nella Casa di Orione (casa di Giove) a Pompei nell'articolo “Gromatics illustrations from newly discovered pavements in Pompeii”.
Quei mosaici avrebbero un'analogia con le illustrazioni dei codici dei gromatici romani. Il rinvenimento è avvenuto nel corso dei nuovi scavi della Regio V, nella casa chiamata “di Orione”.

Ambiente della Casa di Orione con disegno del cerchio

La prima menzione degli agrimensori è in Plauto (Poen., prol. 48), ma le conoscenze sulle strumentazioni utilizzate dai romani derivano dagli scritti di Vitruvio nel I sec. B.C. sull'architettura.Vitruvio sottolineò la difficoltà di usare la groma in condizioni di vento.

Lo studioso che ha approfondito l'utilizzo della groma è stato M.J.T. Lewis che ha pubblicato 'Surveying Instruments of Greece and Rome' (Cambridge University Press, 2001). Nel capitolo 5 del testo leggiamo:

'The groma was an extremely simple instrument, possibly of Greek origin, which became almost the trademark of the Roman land surveyor. Because its function was limited to sighting and setting out straight lines and right angles, its use was restricted to surveying roads and the like and to establishing the rectangular grids of towns, military forts and, above all, land divisions.'

STEP #1: breve descrizione e etimologia

La gròma s. f. [dal lat. groma] era uno strumento agrimensorio, costituito da due bracci uguali che si incrociavano perpendicolarmente tra loro e imperniati con un rostro su un’asta infissa nel terreno e portanti alle estremità quattro fili a piombo.

Era usato dai Romani (forse fino al sec. 3° d. C.) per molteplici impieghi nella misurazione e suddivisione delle superfici topografiche.

La groma fu usata anche dopo l'età romana fino a quando venne sostituita da strumenti più perfezionati. I principi costruttivi e di misura si ritrovano ancora oggi alla base del funzionamento dei moderni squadri agrimensori, cilindrici e sferici. 

Etimologia del nome
La parola groma deriva dal greco γνώμων, gnṓmōn, indicatore (dalla stessa origine deriva anche lo gnomone). Lo strumento sembra aver avuto origine in Mesopotamia. Nel IV secolo a.C fu importato dai Greci, passò agli Etruschi e successivamente il suo utilizzo passò ai Romani.

Italiano: groma

Inglese: groma, surveyor's cross.

Tedesco: groma

Spagnolo: groma, gruma

Francese: groma

Giapponese: グローマ測量

Russo: Грома